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Inaugurazione: martedì 12 dicembre 2006 alle ore 18,00

La mostra di Lea Vergine non vuole presentare il “libro d’artista” più volte esposto negli ultimi trent’anni, ma il libro che diventa opera d’arte: pittura, scultura accumulazione o ambiente. Più di qualsiasi altro oggetto il libro, nelle sue varie forme, è presente nella vita umana sin dalla prima infanzia. Questo appunto uno dei motivi per cui rientra nell‘immaginario artistico sin dall’antichità. Scrive Lea Vergine: “E’ sempre il libro a garantire la conservazione della memoria e la diffusione del sapere…. Pittori e scultori, da sempre, ne fanno un dipinto, una fotografia, un video, una scultura, un’installazione; mutandone la forma e l’uso, intervenendo in vari modi (o non intervenendo, magari solo accumulandoli), conservandone però il significato che è quello del sapere e della trasmissione di questo”.

Nella mostra saranno esposti dipinti, sculture, fotografie, video, e installazioni. Libri cuciti, libri ritagliati, bruciati, cancellati, pressati, rielaborati o ricoperti di materiali vari; libri riempiti di rifiuti, libri di pietra, di marmo, ceramica e plastica. Muta così la natura del libro che, “da soggetto di consultazione diviene oggetto di contemplazione”, scrive ancora Lea Vergine.

Circa 100 lavori di varie dimensioni, esposti su basi, in bacheca, a parete e a terra raccolti con il prezioso aiuto di colleghi e collezionisti.

Vincenzo Agnetti, Erik Andersen, Stefano Arienti, Art & Language, Bernard Aubertin, Gianfranco Baruchello, Gabriella Benedini, Mirella Bentivoglio, Irma Blank, Alighiero Boetti, Bonomo Faita, Alexandr Brodsky, Marcel Broodthaers, David Byrne, Pierpaolo Calzolari, Letizia Cariello, Ugo Carrega, Luciano Caruso, Giuseppe Chiari, Jae Eun Choi, Clegg & Guttmann, Claudio Costa, Marta Dell’Angelo, Filippo De Pisis, François Dufrêne, Eredi Brancusi, Luciano Fabro, Vincenzo Ferrari, Lucio Fontana, Raffaella Formenti, Omar Galliani, Franco Gastini, Elisabetta Gut, Gary Hill, Candida Höfer, Emilio Isgrò, William Kentridge, Anselm Kiefer, Jiri Kolar, Joseph Kossuth, Jannis Kounellis, Maria Lai, Andrew Lord, Nicus Lucà, Piero Manzoni-Jes Petersen, Eva Marisaldi, Alicia Martin, Fabio Mauri, Sabrina Mezzaqui, Eugenio Miccini, Ottonella Mocellin-Nicola Pellegrini, Magdalo Mussio, Hidetoshi Nagasawa, Giulia Niccolai, Anna Oberto, Dennis Oppenheim, Giulio Paolini, Daniele Papuli, Paola Pezzi-Francesca Genti, Lamberto Pignotti, Michelangelo Pistoletto, Anne e Patrik Poirier, Robert Rauschenberg, Dieter Roth, Salvo, Sarenco, Cindy Sherman, Berty Skuber, Edoardo Spalletti, Daniel Spoerri–Roland Topor, Takako Saito, Antoni Tàpies, Antonio Trotta, Emilio Villa, Luca Vitone, Martin Weimar, Richard Wentworth, Peter Wühtrich

“TUTTOLIBRI”

‘Anche Vera non aveva alcuna cura dei suoi libri: li leggeva sempre’ E. von Arnim *1 a Umberto Eco

Un libro è un libro è un libro – parafrasando Gertrude Stein a proposito della famosa rosa. Ma è pur vero che pittori e scultori, da sempre, ne fanno un dipinto, una fotografia, un video, un’installazione; mutandone la forma e l’uso, intervenendo in vari modi (o non intervenendo, magari solo accumulandoli), conservandone però il significato che è quello del sapere e della trasmissione di questo. *2 Abbiamo tutti incontrato nella nostra vita i libri: in folio, in brossura, liturgici, miniati, cartabelle, dispense, calepini, antologie, incunaboli, vademecum. E’ sempre il libro a garantire la conservazione della memoria e la diffusione del sapere. “Tuttolibri” non vuole presentare il libro d’artista, produzione in serie, studiata ed esposta negli ultimi trent’anni, ma il libro che diventa scultura, accumulazione o ambiente. L’artista lo rielabora, lo cancella, lo cuce, lo ritaglia, lo ustiona, lo pressa tra lastre di piombo, secondo il proprio estro. Cosa succede quando il libro-oggetto, l’idea-libro, il pensiero-libro sono trasformati dagli artisti e mostrati in una galleria d’arte (dove il libro, in quanto tale, non è l’oggetto dell’esporre)? Il libro muta natura: da soggetto di consultazione diviene oggetto di contemplazione. Perché una mostra, oggi, sul tema del libro? Anche per ricordare che “l’oggetto libro, pur nel mezzo di rivoluzioni mediatiche quali quelle cui assistiamo, è cosa perfetta, il migliore strumento esistente per la conservazione della cultura e la sua diffusione”, come scrive Luca Formenton.

Note: *1 Elisabeth von Arnim, ‘Vera’, Bollati Boringhieri, Torino 2006.

* 2 Il libro è “L’unione di più fogli piegati una o più volte su di sé, secondo il vario formato, poi cuciti dentro una copertina, sulla quale è il titolo (voce dal lat. Liber, parte interna della corteccia di certi alberi, soprastante alla parte legnosa interna: il liber era divisibile in strati sottilissimi, a modo di fogli, e su di essi gli antichi usavano scrivere): arma usata dai dottori, volume.” (Da “Nomenclatore”, vocabolario di Palmiro Premoli.)

"Even Vera had no care for her books: she read them all the time" (1) To Umberto Eco

A book is a book, is a book paraphrasing Gertrude Stein with regard to the famous rose. But it is true that both painters and sculptors have always turned books to paintings, photos, videos and installations by changing their form and use, intervening in various ways (or also without intervening, but only piling them up), preserving, however, its significance that is always knowledge and its transmission.(2)

In our life we have always seen books: in folio, paperback bound, liturgical, illuminated, paperboards, duplicated notes, dictionaries, anthologies, incunabulums, vademecums (3). It is always the book that guarantees the preservation of memory and the spreading of knowledge.

The exhibition is not meant to present the artist’s book, a serial production studied and exhibited in the last thirty years, but a book, which becomes a sculpture, a hoard or an environment. The artist revises it, cancels it, sews it up, cuts it again, burns it, presses it between two lead plates, according to his own inspiration.

What happens when the book object, the book idea, the book thought is transformed by the artist and exhibited in an art gallery (where the book as such in not the object to be shown)? The book changes its nature: from a subject to be consulted to an object to be contemplated.

Why an exhibition now on the book theme?

To remember also that “the object book, even amidst media revolutions as such we witness today, is a perfect thing, the best existing instrument for the preservation of culture and its spread” as Luca Formenton writes.

1) Elisabeth von Arnim, "Vera", Bollati e Boringheri, Torino 2006

2)The book is” the joint of one or more sheets of paper folded together one or more times, according to the various formats, then sewed within a cover on which a title is written ( from the Latin Liber, the inner part of a determined tree bark above the inner timber part: the liber could be divided into extremely thin layers like sheets on which the ancients used to write); a weapon used by doctors, volume.” (From “ Nomenclatore” Palmiro Premoli’s vocabulary.)

Lea Vergine, 2006 Translated by Luisa Rocca

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TUTTOLIBRI

mit Vincenzo Agnetti, Erik Andersen, Stefano Arienti, Art & Language, Bernard Aubertin, Gianfranco Baruchello, Gabriella Benedini, Mirella Bentivoglio, Irma Blank, Alighiero e Boetti, Bonomo Faita, Alexander Brodsky, Marcel Broodthaers, David Byrne, Pier Paolo Calzolari, Letizia Cariello, Ugo Carrega, Luciano Caruso, Giuseppe Chiari, Jae Eun Choi, Clegg & Guttmann, Claudio Costa, Marta Dell´Angelo, Filippo De Pisis, Francois Dufrene, Eredi Brancusi, Luciano Fabro, Vincenzo Ferrari, Lucio Fontana, Raffaella Formenti, Omar Galliani, Franco Gastini, Elisabetta Gut, Gary Hill, Candida Höfer, Emilio Isgro, William Kentridge, Anselm Kiefer, Jirí Kolár, Joseph Kosuth, Jannis Kounellis, Maria Lai, Andrew Lord, Nicus Luca, Piero Manzoni-Jes Petersen, Eva Marisaldi, Alicia Martin, Fabio Mauri, Sabrina Mezzaqui, Eugenio Miccini, Magdalo Mussio, Hidetoshi Nagasawa, Giulia Niccolai, Anna Oberto, Dennis Oppenheim, Giulio Paolini, Daniele Papuli, Lamberto Pignotti, Michelangelo Pistoletto, Anne & Patrick Poirier, Robert Rauschenberg, Dieter Roth, Salvo , Cindy Sherman, Berty Skuber, Edoardo Spalletti, Daniel Spoerri–Roland Topor, Takako Saito, Antoni Tàpies, Antonio Trotta, Emilio Villa, Luca Vitone, Martin Weimar, Richard Wentworth, Peter Wüthrich ...